Immatricolazione Veicoli Esteri

Stop targa estera 2019: cosa prevede

Il Decreto sicurezza, votato poche settimane fa al Senato con il maxiemendamento, ha modificato l’articolo 93 del Codice della strada, che sancisce il divieto, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero.

È un articolo che argina di fatto e mette fine al proliferare di auto targate estere guidate da residenti in Italia. Diciamo che esisteva già un articolo del Codice della strada, il numero 132, che, secondo cui “gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine. Scaduto il termine di un anno, se il veicolo non é immatricolato in Italia, l’intestatario chiede al competente ufficio della motorizzazione civile, previa consegna del documento di circolazione e delle targhe estere, il rilascio di un foglio di via e della relativa targa, ai sensi dell’articolo 99, al fine di condurre il veicolo oltre i transiti di confine. L’ufficio della motorizzazione civile provvede alla restituzione delle targhe e del documento di circolazione alle competenti autorità dello Stato che li ha rilasciati.

In base a questo articolo per parlare di illecito, gli agenti che fermavano un automobilista che circolava con un’automobile con targa estera, avrebbero dovuto dimostrarne la circolazione sul territorio italiano da più di un anno. Cosa molto difficile.

Con l’approvazione del Decreto sicurezza e del nuovo articolo 93 del Cds, non conta il limite di tempo di un anno. Chiunque, residente in Italia, verrà fermato e colto alla guida di un’auto con targa estera sarà ritenuto responsabile di un illecito, e quindi punibile.

Stop targa estera 2019: da quando è in vigore

La norma che vieta la circolazione di auto con targhe estere da parte di residenti in Italia è in vigore dallo scorso 1° dicembre 2018.

Stop targa estera 2019: quando non vale

Ci sono eccezioni a questo divieto e sono espressamente riportate nel Codice della strada, sempre all’articolo 93, secondo cui lo stop alla targa estera per residenti in Italia non vale quando c’è in gioco un contratto di leasing, di noleggio senza conducente o comodato. È sufficiente avere a bordo dell’auto una dichiarazione della società intestataria del mezzo.

Stop targa estera 2019: le sanzioni

Qualunque residente in Italia, che venga beccato con un’auto con targa estera va incontro a sanzioni amministrative, in particolare:
– una multa che può andare da 712 a 2.848 euro
– divieto di circolazione
– qualora, entro il termine di 180 giorni, il veicolo non sia immatricolato in Italia o non sia richiesto il rilascio di un foglio di via, andrà incontro alla confisca amministrativa.
– inoltre chi ha un mezzo in comodato ma non ha a bordo il documento che ne attesti la disponibilità dovrà invece pagare una multa da 250 a 1.000 euro ed esibirlo entro 30 giorni.

Nazionalizzazione auto estera: Codice della Strada e Decreto sicurezza 2018

La procedura per immatricolare un’auto estera è regolata dal Codice della Strada all’art. 132 in cui si stabilisce che le auto estere che circolano per più di 12 mesi in Italia devono essere immatricolate obbligatoriamente. Il 7 novembre 2018 è stato inoltre approvato al Senato il nuovo Decreto Sicurezza in cui si vieta per chi sposta la residenza in Italia, di circolare con un veicolo immatricolato con targa estera per più di 60 giorni.

Immatricolare un’auto estera: distinzioni importanti

La primissima cosa che devi considerare, prima di immatricolare un veicolo estero, è se questo proviene da un Paese membro dell’Unione Europea. Infatti, come vedremo, gli uffici di riferimento e la procedura stessa variano leggermente.

Un altro fattore di cui dovrai tenere conto prima di avviare le pratiche è se l’auto in questione, europea o non, è nuova oppure usata. Ma cosa s’intende precisamente? Nell’ambito dell’immatricolazione di una vettura estera si parla di: Auto estera nuova: quando non è mai stata immatricolata oppure era già immatricolata nel Paese in cui si risiedeva, ma non ha percorso più di 6000 km ed è stata venduta entro 6 mesi dalla data di prima immatricolazione all’estero. Auto estera usata: quando ha percorso più di 6000 km ed è stata ceduta dopo 6 mesi dalla sua prima immatricolazione all’estero.

Fatto il punto della situazione potrai raccogliere i documenti utili per immatricolare la tua auto estera in Italia.

In tutti i casi, i documenti per l’immatricolazione della vettura estera in lingua straniera devono essere tradotti e legalizzati in italiano da un traduttore certificato, da una traduzione giurata o dalla rappresentanza diplomatica/consolare.

Pagamento IVA per immatricolare un’auto estera

Per immatricolare una vettura estera in Italia dovrai dimostrare agli uffici addetti di avere tutte le carte in regola per quanto riguarda il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto. Vediamo i diversi casi:

  • Auto extra UE: quando importi l’auto da un Paese che non fa parte dell’UE dovrai pagare i dovuti dazi doganali e l’IVA sul prezzo d’acquisto della vettura.

  • Auto UE: in questo caso ci sono delle differenze a seconda che l’auto sia usata o meno e sia stata acquistata da un privato o da un concessionario.

Auto estera europea

Pagamento IVA

Auto nuova

Dovrai pagare l’IVA in Italia e nel Paese d’acquisto ma avrai diritto al rimborso successivo dell’IVA pagata nel Paese di provenienza

Auto usata comprata da privato

Non è necessario pagare l’IVA in Italia

Auto usata comprata da un concessionario

Dovrai pagare l’IVA sull’aliquota locale del Paese di provenienza dell’auto

Ricordati quindi di presentare i documenti necessari per dimostrare di essere in regola con il pagamento dell’IVA. Inoltre, se hai acquistato un’auto in Europa, dovrai compilare il modello F24 reperibile anche online entro 15 giorni dall’acquisto e presentarlo allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).

2. Immatricolare un’auto che proviene da un Paese UE

Se l’auto estera che vuoi immatricolare proviene da un Paese europeo o da uno incluso nello Spazio Economico Europeo (Norvegia, Liechtenstein e Islanda), potrai svolgere le pratiche presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) portando tutti i documenti necessari che elencheremo qui sotto.

Nel caso in cui non sia presente uno STA nella provincia in cui risiedi, potrai recarti all’Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (UMC) ed, entro 60 giorni dall’ottenimento della carta di circolazione, rivolgerti al PRA per la registrazione ufficiale.

Documenti utili per immatricolare un’auto estera UE presso lo STA

La pratica per l’immatricolazione dell’auto estera proveniente da uno dei Paesi dell’Unione non è complicata, ma richiede diversi documenti. Questi, come potrai vedere nella tabella riportata qui sotto, variano a seconda che la tua vettura sia nuova oppure usata.

Documenti per l’immatricolazione auto europea

Auto nuova

Auto usata

Copia Carta ID

Modello NP2C per iscrizione al PRA

Atto di vendita (nel caso in cui si debba redigere un atto di vendita va scelto il modello NP2D)

Dichiarazione di conformità europea della casa costruttrice

Carta di circolazione estera e copia

Modulo TT 2119

Se l’acquirente è cittadino extra europeo: copia del permesso di soggiorno

Oltre a questi documenti, potrebbero essercene altri che variano da Paese a Paese. Un consiglio utile: chiedere preventivamente informazioni allo Sportello Telematico dell’Automobilista di riferimento.

Esempio: documenti e costo immatricolazione di un’auto tedesca

Se vuoi immatricolare un’auto tedesca usata dovrai seguire una regola particolare: se questa è stata immatricolata in Germania prima del 31 maggio 2004 dovrai consegnare al PRA un documento chiamato Faharzeugbrief (certificato di proprietà). Per le auto immatricolate dopo questa data, dovrai portare una copia di un altro documento chiamato Zulassungsbescheinigungteil II (Carta di circolazione, parte II). Per i veicoli usati possono essere richiesti i certificati tedeschi rilasciati da un ufficio di collaudo tedesco, come il TÜV.

3. Immatricolazione auto estera extra UE: come procedere

La procedura per l’immatricolazione di un’auto che proviene da un Paese extra europeo richiede alcuni passaggi aggiuntivi ma si svolge in modalità simile a quella dei veicoli europei. Una prima differenza è che la pratica può essere svolta solamente presso l’ufficio della Motorizzazione (UMC), che rilascerà la Carta di Circolazione. Dopo massimo 60 giorni dovrai procedere con la registrazione del veicolo al PRA.

Immatricolazione auto estera extra UE: documenti necessari

Presso la Motorizzazione (UMC) potrai ottenere la carta di circolazione italiana, documento fondamentale per completare la procedura d’immatricolazione presso il PRA. I documenti richiesti dall’UMC sia per le auto usate che nuove sono:

Documenti per l’immatricolazione auto extra europea

Auto nuova

Auto usata

Certificato di origine del veicolo

Documento circolazione straniero

Scheda tecnica del veicolo

Dichiarazione di conformità europea della casa costruttrice

Bolletta doganale

La Motorizzazione verificherà che il veicolo sia idoneo dal punto di vista tecnico e, fatto ciò, rilascerà la Carta di Circolazione italiana. Dopo massimo 60 giorni dovrai portare al PRA i seguenti documenti:

– Immatricolazione auto extra UE nuova e usata al PRA
– Dichiarazione di proprietà autenticata
– Fotocopia carta d’identità (se straniera è necessaria la traduzione certificata)
– Modello NP2D per iscrizione al PRA
– Fotocopia carta di circolazione rilasciata dall’UMC
– Fotocopia carta circolazione estera
– Se l’acquirente è cittadino extra UE: copia del permesso di soggiorno

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